Fabrizio Corona, lite fuori dalla discoteca per un orologio

Fabrizio Corona, lite fuori dalla discoteca per un orologio

640x360_C_2_video_827374_videoThumbnailLʼavvocato dellʼex re dei paparazzi spiega che il suo assistito è stato provocato

 Serata difficile per Fabrizio Corona, protagonista mercoledì di una accesa discussione davanti a una nota discoteca milanese. Nelle immagini esclusive di “MilanoToday“, l’ex re dei paparazzi inveisce contro un uomo: “Ti vengo a prendere a costo di tornare in galera”. E ancora: “Pezzo di m… , dovresti chiedermi scusa in ginocchio, dalla strada ti ho preso e sei andato a rubare l’orologio”. Il difensore di Corona: “Quell’uomo gli ha rubato un Rolex da 15-20mila”.

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RISSA SFIORATA
Nel video esclusivo di “MilanoToday” Fabrizio Corona inveisce contro una persona davanti a una nota discoteca. L’ex re dei paparazzi non risparmia parolacce e urla. Poi cerca di entrare nel locale ma viene bloccato, e dalle immagini si vede che sferra un calcio. Alla fine, con grande fatica, riescono a calmarlo e a farlo allontanare.

DICHIARAZIONE DELL’AVVOCATO DI CORONA
Fabrizio Corona e un suo ex collaboratore hanno litigato, ma “verso le 20 di ieri sera e non di notte”, ossia quando l’ex agente fotografico “stava rientrando a casa all’interno delle prescrizioni dell’affidamento, perché può stare fuori dalla sua abitazione tra le 7 e le 20.30”. Lo ha spiegato uno dei suoi difensori, l’avvocato Ivano Chiesa. Il legale ha sottolineato che Corona è stato “provocato da quell’uomo” che, dopo che lui era tornato in carcere nell’ottobre 2016, gli ha “rubato un Rolex da 15-20mila euro ed è stato già denunciato per questo” nel marzo 2017. L’avvocato Chiesa ha anche precisato che, stando a quanto riferito dallo stesso Corona, “lui ha visto l’ex collaboratore fuori da quel locale verso le 20, c’è stato un alterco tra i due che non si vede in quel filmato, Fabrizio ha reagito col suo carattere e gliene ha dette di tutti i colori”. Corona e l’ex collaboratore, a quanto ha riferito il legale, in ogni caso non sarebbero passati alle mani ne l’uomo avrebbe sporto denuncia.

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Facebook, quasi tutti i profili a rischio Datagate | Da lunedì gli utenti coinvolti saranno avvisati

Facebook, quasi tutti i profili a rischio Datagate | Da lunedì gli utenti coinvolti saranno avvisati

C_2_articolo_3132399_upiImageppEʼ la certezza dellʼazienda di Mark Zuckerberg “data la portata e la raffinatezza dellʼattività che abbiamo visto”. La Commissione europea chiede spiegazioni e gli utenti a rischio salgono a due miliardi…

Si allarga anche all’Italia il Datagate. Facebook ha calcolato che gli utenti i cui dati sono stati utilizzati dalla società Cambridge Analytica sono più di 200mila, su un totale di 31 milioni di fruitori. Da lunedì 9 aprile gli iscritti coinvolti saranno però avvisati proprio dal social network, probabilmente tramite una notifica. A dare l’annuncio è Mike Schroepfer, manager di Facebook.

Le novità da lunedì 9 aprile – Un gesto per dimostrare la volontà di fare chiarezza sulla questione dei dati. Ma non è la sola novità prevista. Sempre da lunedì 9 aprile in cima al flusso di notizie di tutti gli utenti apparirà un link tramite il quale sarà possibile sapere quali sono le applicazioni che utilizziamo e le informazioni condivise “per colpa” di queste applicazioni in modo che “gli utenti possano rimuovere le app che non vogliono più”. “Riteniamo che queste modifiche consentiranno di proteggere meglio le informazioni delle persone. Sappiamo di avere più lavoro da fare”, conclude Schroepfer. Nello specifico dell’Italia, la piattaforma ha calcolato che gli iscritti coinvolti sono 214.134, su un totale di 31 milioni di utenti.

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Facebook ammette: “Tutti gli utenti a rischio” – La società di Zuckerberg ha rivelato che il numero di utenti coinvolti nel Datagate in tutto il mondo è pari a 87 milioni, ma secondo quando riporta Bloomberg, Facebook avrebbe ammesso che in realtà gli iscritti i cui dati potrebbero essere stati rubati e utilizzati da Cambridge Analytica sarebbero ben 2 miliardi, ovvero il totale degli utenti del social. Proprio per questo la possibilità di inserire numero di telefono o indirizzo email nella barra di ricerca per cercare altre persone è stata disattivata. Strumento che ha permesso alla società di consulenza di appropriarsi dei dati.

Ue: “Utilizzo dei dati? Inaccettabile” – Mentre Facebook cerca di trovare una soluzione a quanto accaduto, sono diverse le azioni intraprese a difesa degli utenti, sia in Italia sia a livello europeo. “La Commissione europea indagherà sul caso dei dati personali condivisi da Facebook, che consideriamo inaccettabile”, dichiara un portavoce dell’esecutivo europeo. “I dati confermano infatti che cittadini europei sono stati coinvolti”, ha aggiunto la stessa fonte, precisando che la commissaria Ue Jourova “ha scritto a Facebook chiedendo ulteriori spiegazioni” e “Facebook ha già detto di essere disponibile”.

Codacons avvia class action – Dopo aver saputo il numero di utenti italiani coinvolti nel Datagate, il Codacons ha deciso invece di avviare una azione collettiva negli Stati Uniti contro il noto social network, per conto degli utenti danneggiati. L’associazione a difesa dei consumatori fa sapere che l’obiettivo della class action è quello di far ottenere agli utenti il giusto risarcimento dei danni subiti legati a eventuali utilizzi illeciti di dati sensibili e alla violazione delle norme sulla privacy. In ultimo sono intervenuti i Garanti europei che la prossima settimana, a Bruxelles, discuteranno la proposta avanzata dall’Autorità italiana di estendere il mandato della task force, costituita a suo tempo per il caso Facebook – Whatsapp, anche alla vicenda Cambridge Analytica.

 
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Justine Mattera, topless vietato ai minori su Playboy

Justine Mattera, topless vietato ai minori su Playboy

La bionda americana è una 46enne tutto pepe… anche nuda

Ama sfidarsi e riesce a stuzzicare l’attenzione di tutti. Justine Mattera, 46 anni, si spoglia per Playboy e nel numero di marzo della rivista sfodera le sue armi di seduzione scatenando gli ormoni dei lettori. “Mi sento a mio agio in ogni cosa che faccio, mi piace cambiare, mi piace sfidarmi e se decido di fare qualcosa è perché mi piace e perché penso sia nelle mie corde e ci metto tutta la mia passione” confida la bionda americana tutto pepe.

C_2_articolo_3129254_upiImageppE’ in Italia dal 1994 quando arrivò nel Belpaese per studiare e decise di rimanere. “Rimane il Paese che ho scelto e che amo follemente anche con tutti i suoi paradossi e difficoltà burocratiche” racconta Justine, sposata con Fabrizio Cassata e mamma di due bambini.

Il suo fisico è perfetto e ben scolpito, merito anche dello sport. “Sono sempre stata una grande sportiva da ore e ore di allenamento, nuoto al liceo, nuoto sincronizzato e canottaggio all’università… La passione per la bici, quasi un’ossessione per questo sport, è nata qui in Italia grazie a mio marito… Due anni fa ho anche iniziato a correre e ho fatto una mezza maratona e un triathlon…”C_2_fotogallery_3086763_2_image

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Un solo rimpianto per quella proposta di interpretare Marylin nei casinò a Las Vegas: “All’epoca rifiutati perché ero fidanzata con un italiano. Anche dopo quando girai un film per la NBC mi chiesero di rimanere ma anche allora seguii il cuore. Quelli sono treni che passano una volta sola…”.

 

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Omicidio di Terzigno, i familiari della donna: “L’ha uccisa come un camorrista”

Omicidio di Terzigno, i familiari della donna: “L’ha uccisa come un camorrista”

A Pomeriggio Cinque le voci distrutte dei parenti di Immacolata Villani

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È sotto choc la comunità di Terzigno, paese in provincia di Napoli, dove questa mattina la 31enne Immacolata Villani è stata uccisa con un colpo di pistola alla testa da un uomo che poi si è allontanato a bordo di uno scooter. Tutte le piste portano al marito, Pasquale Vitiello, da cui si stava separando e che al momento è ricercato dalle forze dell’ordine. Un omicidio brutale, quasi di stampo mafioso, come sostengono alcuni familiari intercettati dalle telecamere di Pomeriggio Cinque. “L’ha uccisa come un camorrista. Quel porco dovrebbero prenderlo e fargli la stessa cosa”, dice una zia della donna con la voce distrutta di chi non riesce a fermare le lacrime. “Perché succedono queste cose, che crudeltà. Ora la bambina è rimasta senza nessuno”, le fa eco un’altra parente.

 

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Torino, figlio uccide la madre e poi si spara: “Scusate, ho un tumore”

Torino, figlio uccide la madre e poi si spara: “Scusate, ho un tumore”

C_2_articolo_3127805_upiImagepp (1)Tragedia familiare a Rivoli. Lʼuomo aveva 77 anni, la donna 101

Tragedia familiare a Rivoli, in provincia di Torino. Un uomo di 77 anni ha ucciso con una pistola la madre di 101 anni, con cui viveva, e poi si è suicidato. Prima di compiere il folle gesto ha chiamato il 112 dando l’allarme. L’anziano aveva scoperto da poco di avere un tumore al pancreas come spiegato in una lettere di scuse trovata dai carabinieri. L’arma del delitto era legalmente detenuta in casa.

In casa i carabinieri hanno trovato anche la documentazione relativa alla pistola, che era stata regolarizzata al commissariato di Rivoli nel 2015.

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Carlo Ripa di Meana è morto, due mesi dopo la moglie Marina

Carlo Ripa di Meana è morto, due mesi dopo la moglie Marina

marina-ripa-di-meana-carlo-morto-300x143Carlo Ripa di Meana è morto. A distanza di due mesi dalla scomparsa di Marina.

Carlo Ripa di Meana chi era e quanti anni aveva

Carlo Ripa di Meana è stato un politico e ambientalista italiano.

È stato parlamentare europeo, Commissario europeo per l’Ambiente e Ministro dell’ambiente. È stato, inoltre, portavoce dei Verdi e presidente di Italia Nostra.

Nel 1982 sposò Marina Punturieri, già moglie di Alessandro Lante della Rovere. I due sono rimasti insieme fino alla morte di lei, avvenuta il 4 gennaio 2018.

Lui era malato da tempo ed è morto all’età di 89 anni in un ospedale romano Carlo Ripa di Meana. A darne notizia il figlio Andrea in una telefonata all’Ansa. “A meno di due mesi dalla scomparsa dell’adorata moglie Marina si è spento oggi pomeriggio”, dice il figlio che ricorda come il padre Carlo sia stato “uomo politico e di cultura socialista e ambientalista, parlamentare, ministro della Repubblica, presidente della Biennale del Dissenso e di Italia Nostra. “Mio padre – aggiunge il figlio – è morto assistito con amore dal figlio, dalle sorelle e fratelli”.

“Marina se n’è andata esattamente come ha voluto e deciso, da gran dama quale era – scrisse la rivista Oggi – ma il destino le ha voluto però giocare l’ultimo atroce scherzo. Negli ultimi giorni di insopportabile dolore, il suo pensiero è sempre stato per l’amato marito Carlo Ripa di Meana. Lui, molto malato da tempo, chiuso nel suo mondo che ha i confini di una comoda camera con bagno ricavata nel grande appartamento romano in zona Cola di Rienzo, non doveva sapere, non doveva essere turbato e scosso da tanta sofferenza”.

Come spiegò dunque il settimanale “Marina è morta a pochi metri di distanza, in un’atmosfera ovattata costruita minuziosamente perché lui non si accorgesse di nulla e fosse poi informato col dovuto tatto e garbo. Invece Carlo ha acceso il televisore e un telegiornale gli ha sparato in faccia la notizia come un calcio di mulo”.

“Nell’ottobre scorso c’era stato l’ultimo viaggio della speranza, a Parigi, al celebre istituto dei tumori Gustave Roussy”, scrisse il settimanale. “Dottori di gran nome e fama avevano sfogliato quasi con distacco i fogli della sua cartella clinica. ‘Mi hanno fatto pagare 500 euro per la visita solo per dirmi che dovevo continuare coi protocolli terapeutici che già stavo seguendo’, si è lamentata Marina con gli amici più cari”

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